Slovenia e Croazia 2010,

tra pirati e bucanieri, castelli e cavalieri

 

Estate 2010, con l'aggiunta del piccolo Filippo aal'allegra compagnia, (io Rita e Gabriele), optiamo per una vacanza alla riscoperta del territorio, libera da programmi serrati e obiettivi lontani. Un tour della Slovenia, terra già ampliamente visitata, ma sempre capace di stupire, la meta ideale per le esigenze di quest'anno. Gli unici punti fermi del viaggio, per stimolare e accontentare il "grandone" Gabriele, sono Lubiana, la città dei dragoni, le terme di Catez tra indiani e pirati, in pieno spirito da Peter pan, e i castelli con Predjana roccaforte del Robin Hood sloveno.
15 agosto, partenza da Lido di Dante ridente e solare località affacciata sulla costa romagnola. Quasi una fuga dalle vacanze, dal caos, dalla movida, ma soprattutto dal caldo, perché? Mia moglie non sopporta l'afa estiva, dorme male, e se dorme male, beh, lasciamo stare, montagne arriviamo! Tutti a bordo di Galloper, la nostra car, accessoriata per l'occasione con un portapacchi baule per stivare l'impossibile. Tenda 2 second per quattro persone, sedie, mangiare (quintali di latte in polvere) per il piccolo Filippo, fornello con ricariche, qualche gioco, materassini, sacchi a pelo, cambi, passeggino, borsa piscina, sacco per la doccia, AIUTO!!! e dalla via che ci siamo, anche un monopattino. All'alba con i due cuccioli ancora insonnoliti, iniziamo questa nuova avventura. Direzione Gorizia/Nuova Gorica, con possibile visita a quello che è rimasto dell'antico linea di confine, e tappa pranzo. La prima sosta obbligata per far colazione, e riempire i pancini vuoti, dei ragazzi seduti dietro, è Porto Garibaldi e dalle prime battute, sembra proprio una vacanza da leccarsi i baffi.

Senza particolari intoppi, qualche pit stop tecnico fisiologico, nulla più, risaliamo tutta la costa, attraversando il parco del delta del Po, il grande fiume. La natura selvaggia della zona,e di una bellezza impensabile trasmette pace e serenità, elementi fondamentali che dovrebbero caratterizzare ogni inizio vacanze. Anche uno spettacolare passaggio sul lungomare di Chiasso, che ravviva ricordi di immersioni da brivido e leggende metropolitane, favorisce una piacevole conversazione. L'arrivo al confine coincide però con l'ora del pranzo per Filippo, e allora, non si scherza, strilli disperati sono in agguato, meglio fermarsi e provvedere. Ci sistemiamo al volo nelle vecchie strutture di frontiera e riempiamo la voragine del piccolo impaziente. Il muro ce lo possiamo scordare, il rischio di scombussolare un ritmo buono, con tanta strada ancora da fare è troppo alto, meglio continuare, e fermarsi lungo il tragitto in qualche invitante ristorante. Decidiamo di raggiungere Kranjska Gora, la nostra prima meta, scavallando il passo di Vrsic da sud, una strada nuova, mai fatta prima. Il paesaggio e spettacolare, alte montagne, fiumi dalle acque cristalline, impetuose cascate, peccato che proprio al primo grande salto d'acqua, Gabriele si è appena appisolato e non può godersi la potenza della natura, va beh, sarà per la prossima, io, intanto scatto una foto.

Percorrendo una tortuosa via, decidiamo d'imboccare una deviazione lungo fiume, con l'indicazione di un posto dove mangiare, è un luogo incredibile, circondato completamente da alti picchi, con un torrente che scorre tra rocce scolpite fino ad un campeggio, la tentazione di fermarsi è forte, ci facciamo un pensierino. Ecco la svolta per il ristorante, la strada s'inerpica su per la montagna con pendenze vertiginose, portando ad una sorta di piccolo altopiano vicino alle vette, veramente, ma veramente, STRATOSFERICO. Si potrebbe mangiare all'aperto per godere dell'incantevole paesaggio, ma il tempo minaccia pioggia, ci sistemiamo all'interno del rifugio, e… cos'altro dire se non, BUON APPETITO.In zona ci sono cavalli, caprette, punti panoramici, riusciamo a fare un giro completo, prima di un violento temporale. Ripartiamo la strada inizia a salire, tra curve, controcurve, e ancora curve, i passeggeri sembrano subire questa prova. Quota 1611 metri.Sempre più in alto, si respira aria di avventura, no limits, è VACANZA! Ormai sono parecchie le volte che siamo stati sul passo, ma lo spettacolo rimane sempre immutato, la strada passa a fianco di pareti mozzafiato, fittoni di granito a fungere da guardrail rendono il percorso molto romantico, ricco di suggestione. Arriviamo al laghetto di Jasna leggermente provati, la massiccia dose di tornanti sommata ai km. percorsi, porta qualche imbarazzo di stomaco, che non scalfisce però la magia del luogo.



Riprendiamo l'auto per raggiungere il nostro campeggio a Mojstrana, un paese poco distante da Kranjscka. L'impatto e notevole, il camping si sviluppa su un versante di una collinetta con piccoli terrazzamentiadibiti a piazzole, magari la piscina non rispecchia le aspettative, ma la visuale che si vede dalla tenda montata in two second, è unica, "la maestosità del Triglav dalla poltrona di casa tua", potrebbe recitare una pubblicità. Come da rito esploriamo tutto il campeggio per prendere confidenza con il luogo, giochiamo un po’ a basket, e poi tutti in paese per la cena. Optiamo per una pizzeria, e mai scelta fu più azzeccata, il locale tranquillo, la cordialità della cameriera rende tutto molto accogliente, ed infine anche una gustosa pizza, coronano definitivamenteil primo giorno di vacanza.

16/08/2010 L'unica ansia è sempre la stessa, alzarsi e scaldare il latte prima che Filippo svegli tutto il campeggio. Ormai abbiamo metabolizzato i tempi, e il tempismo si rivela quasi sempre perfetto, "la mattina ha l'oro in bocca, e in attachement, il latte pronto". Buongiorno mondo, è il minimo che si possa dire di fronte allo scenario montano che appare alle prime luci dell'alba.Maestose vette, sembrano sfidare il cielo, con la loro arroganza, come consapevoli della loro potenza. Infondono una grande sensazione di forza. Dopo una sorta di saluto al sole Iniziamo l'andirivieni ai servizi per prepararci alla giornata che si presenta , anche se con i dovuti ritmi, molto intensa. Prima parte in paese con colazione e escursione alla cascata Pekerenik, e seconda parte, visto anche il tempo variabile, in piscina a Kranjska Gora. Troviamo un bel barettino sulla via per le cascate, e ci gustiamo una buona colazione prima dell'avventura. Inizia a piovigginare, e il sentiero per la cascata non è dei più agevoli, Rita decide di restare in macchina con Filippo, già sprofondato in un sonno digestivo. Io e Gabri equipaggiati con mantelle, macchine fotografiche e acqua iniziamo a risalire l'impervio percorso che si arrampica sulla montagna. Chiacchieriamo, osserviamo, entriamo in contatto con lo spirito del bosco, e il trekking seppure impegnativo, pare non pesare, e il tempo scorre impercettibilmente. Come d'incanto, un'immagine da favola, appare alla nostra vista,un magnifico salto d'acqua, che s'incunea in una perfetta arena naturale. Anche Gabriele rimane sbalordito dalla grandiosità del luogo, rendendo pieno merito, e perché no? Anche soddisfazione, ai compagni di viaggio (io).



Ritorniamo da Rita nascosta dietro i vetri appannati dell'auto per via della condensa causata dal piccolo “caldolone” e raggiungiamo Kraniska giusti giusti per mezzo dì. Mangiamo un buon pollo sui tavoli di fronte alle piste, poi andiamo in piscina a "rilassarci". E' sempre un bell'andare, d'inverno con la neve, c'è tutta un'altra atmosfera, ma anche l'estate, ha un suo perché con i secchielli, i giochi da spiaggia, e la tranquillità del periodo. Rientriamo alla tenda provati dalla giornata piena, e ripieghiamo per la cena alla nostra fida pizzeria.

!7/08/2010 abitudinari, affezionati, inguaribili sentimentali, chiamateci un po' come volete, ma quando si trova immediatamente il feeling con il luogo, è difficile lasciarlo a cuor leggero. La colazione al solito barettino, ha già il sapore della nostalgia, ci mancherà Mojstrana. Per fortuna, Bled è la prossima tappa, sulla via per Bonji, e l'impatto emotivo che c'investe ogni volta che transitiamo in questa zona è rigenerante. Kranjska, Mojstrana, sono già alle spalle, siamo pronti per scrivere una nuova pagina del nostro diario. La Strada per Boniji segue il corso del fiume Soca, e si può godere del bel panorama del tragitto tra anse naturali e verdeggianti montagne. Il campeggio è da cartolina, direttamente sul lago, con invitante noleggio canoe, che suona come irresistibile richiamo. Montiamo al volo la tenda, sempre two second, fantastica invenzione, poi partiamo per un primo giro esplorativo della zona. Appena passato il rent kayak, seguendo un sentiero immerso nel bosco, si apre alla vista una incredibile spiaggia di sassi affacciata su uno specchio d'acqua caraibica, e posso assicurarvi che il paragone, non sbaglia sicuramente per eccesso. Foto a raffica e momento di contemplazione, fissano l'immagine da custodire gelosamente nella nostra virtuale valigia dei ricordi.



Rallentiamo un po' i ritmi con fried potetos and wine allo chalet del camping, poi carichi ed eccitati dal contesto siamo pronti per l'escursione alle cascate Savica che si trovano nelle vicinanze. Ci attrezziamo di tutto punto e zaino in spalla, ci avviamo per il sentiero del parco. Una piacevole passeggiata per boschi e valli, per godere delle meraviglie della natura entrando in simbiosi con l'ambiente. Camminiamo, parliamo, respiriamo a pieni polmoni l'aria di montagna. Camminiamo, fino ad un'imperviamulattiere e iniziamo la scalata, il tempo passa, i km. pure, ad un certo punto siamo costretti a desistere, si sente il rumore dell'acqua, ma non si ha una percezione precisa della direzione, la stanchezza accumulata è in agguato, meglio rientrare. Scopriremo poi che c'era al bivio prima di arrivare al parcheggio dell'hotel Savica, l'indicazione per l'ascesa alla cascata direttamente dagli scalini. Va beh sarà per la prossima. Di nuovo in campeggio, incapaci di trovar pace, non so se è un pregio o un difetto, scatta l'operazione canoa, un transatlantico. Sistemo Gabri a prua con una pagaia d'immagine e prendo posto a poppa con un remo doppio per aver massima potenza.



Salutiamo Rita e Filippotto e raggiungiamo in un batter d'occhio la sponda opposta, neanche avessimo la spinta di un motore da 50 cavalli. Mentre esploriamo la riva alla ricerca di draghi, coccodrilli di capitan uncino, sirene del lago nero di Hogward, e altre creature dell'immaginario, un forte vento si alza dalla gola della montagna. Lo specchio d'acqua s'increspa, la canoa, prendendo tutto il vento sulla lunga fiancata diventa di difficile governabilità. Proviamo a raggiungere la base, restando perpendicolari al soffio di Eolo, ma la corrente e le mastodontiche dimensionidell'imbarcazione ci fanno scivolare lontano dall'obiettivo."Uno, due, uno due, rema Gabriele, forza, non ce la facciamo se non mi aiuti"."splash", pagaia in acqua, 10 manovre per il recupero, energie in esaurimento, si prospetta un altro Titanic. Con uno sforzo sovrumano riusciamo a raggiungere il nostro lato e con calma e ritmo arriviamo alla rimessa, la ragazza del noleggio visto la dinamica dell'uscita ci regala la "corsa", e allora festa sia. Per la serata proviamo un curioso locale situato alla base di una roccia con parete verticale per freeclimbing, ci faccio un pensierino, anzi no, per oggi basta, abbiamo già dato, buona insalata a tutti.

18/08/2011 Ritorno a Bled, quante volte, quante storie, il giro del lago, è prassi di rito, sempre uguale, sempre stupendo, incredibilmente romantico, il castello sul picco roccioso, l'isola in mezzo alle acque, la chiesa sulla cima dell'isola, un turbinio di ricordi ci accompagna fianco a fianco.Per colazione prendiamo un'irrinunciabile torta Retzina, il dolce caratteristico di Bled rappresentato da un "mattone" di panna e crema assolutamente squisito.



Facciamo il pieno di energie e siamo pronti per la giornata. Partiamo da Villa Preseren, magico nido, un brindisi ci sta proprio bene, PROSIT. Decidiamo per un'escursione sull'isola in barca, e godiamo dell'euforia dei bimbi, mescolata alla nostra eccitazione di tanti flash back. Scale, scalini, braccia, bicipiti e tricipiti, Filippino si sente tutto, ma la conquista della "vetta" vale la fatica. La chiesetta ha variato qualche dettaglio nell'entrata, ma le sensazioni sono sempre le stesse, uniche. Din don dan, risuona la campanella dei desideri, annunciando che è ora di andare. Un giro in paese stimola l'appetito, optiamo per il buon Milino, il locale che abbiamo provato alla prima visita a Bled, ora coma allora, sempre divino, mangiata superba, tra polenta ai funghie lasagne alle verdure.Civuole una sgambata per digerire la pantagruelica taffiata, il castello è l'itinerario ideale. Come al solito Filippo preferisce smaltire tra le braccia di Morfeo, e Rita anche questa volta decide di fargli compagnia lasciando castelli e cavalieri ai più intrepidi. Mura torrette e museo, non tralasciamo niente, forse di respirare ogni tanto. Rientriamo al campeggio dopo la splendida giornata, ma la stanchezza accumulata favorisce il sorgere di qualche capriccio di troppo che rovina l'immagine del lago by night. Buonanotte a tutti.

19/08/2010 Pochi seconds, e la tenda e bella che impachettata, siamo già operativi pronti per nuove avventure, decidiamo per una colazione in paese con due passi nostalgici anche sulle rive del lago di Bonij, prima di puntare verso Catez, l'obiettivo dichiarato del nostro viaggio. La tappa di trasferimento è lunga, anche perché riusciamo a perderci nonostante l'aiuto del navigatore, Catez terme non Catez ob savi, mi raccomando. Raggiungiamo la località e sistemiamo la tenda in una bella piazzola vista lago, con baia dei pirati e accampamento indiano, è feeling a prima vista, un posto da favola.



Prendiamo confidenza con il luogo, inquadriamo gli accessi alle terme, studiamo il funzionamento: piscine coperte, un entrata per mezza giornata, piscine scoperte due accessi full day, fate il vostro gioco o meglio programma.Poi visioniamo i negozi, bar e servizi, per concludere con spaghettata reale alla tenda. Bisogna recuperare energie per l'appuntamento con le piscine, e quando cala la sera, attenzione ai lupi delle praterie.

20/08/2010 il cielo è un po' nuvoloso, si parte con le piscine coperte. Il folletto di Catez, un'enorme statua all'entrata ci da il benvenuto, mantenendo quell'atmosfera incantata creatasi sin dal primo giorno, la riviera termale invernale è qualcosa d'incredibile, nella prima cupola un enorme faro troneggia tra vasche idromassaggio, percorsi forzati, grotte dell'eco sonoro e giochi d'acqua. Nella seconda cupola la piscina delle onde anticipa una serie di scivoli per tutte le esigenze, incastonati in un'ambientazione tropicale, per finire, all'ultima cupola dominata dalla figura massiccia di un vulcano con scivoli vertiginosi da una parte e galeone dei pirati dall'altra, è pronta ad accogliere i cuccioli. Ce n'è per tutti gusti, diamo il via al divertimento più sfrenato. SCIVOLI ,SCIVOLARE, SCIVOLONI ALE! Gabri non sa da che parte tuffarsi, Filippo prende confidenza con l'elemento e si getta nella mischia. Scivoli scivolar e scivoloni, avanti ancora. Arriviamo stremati a fine turno, mangiamo due panini al volo e optiamo per un pomeriggio di recupero con visita la castello di Mokrice, sito nelle vicinanze poi via del vino tra cantine e vigneti.



Come da copione al castello tutti dormono come ghiri, visito in assolo le aree aperte al pubblico, perché in realtà si tratta di un albergo con annesso golf club molto esclusivo, e poi ci indirizziamo verso una qualsiasi strada nella zona del vino. Vaghiamo, senza meta,per stradine di campagna, tra dolci declivi e ordinati vigneti, le cantine sembrano tutte chiuse, troviamo aperta solo una locanda in paese, rustica, spartana, caratteristica. Con la stanchezza accumulata oltre al vino ci spariamo un bel zabaione e siamo di nuovo belli carichi.

21/08/2010 Piscina Day nella riviera estiva, con doppio turno mattina pomeriggio. Partiamo dalle vasche per i bambini dove Filippo sguazza come un pesce e Gabri non è da meno, segue giro lungo il torrente artificiale sulle ciambelline salvagente, poi massacrante isola dei pirati tra secchiate d'acqua, spruzzi, scivoli. SCIVOLI, SCIVOLARE, SCIVOLONI, senza sosta.



Pausa pranzo e di nuovo nella spirale di scivoli sempre più grandi, sempre più estremi, e in fondo anche molto divertenti. Anche la piscina delle onde attrae irresistibilmente Gabri, allora avanti, contro i frangenti, fino a che la stanchezza non prende il sopravvento quando? La serata stremati dalla giornata ci rilassiamo in campeggio, con un giretto all'accampamento indiano, la baia dei pirati, il fiume termale, prima di ripiegare in tenda per recuperare energie.

22/08/2010 Riviera termale invernale, con colazione prima di entrare, nel bar del centro commerciale adiacente. Un breve attimo di pace è necessario prima dipartire nuovamente all'assalto del galeone dei pirati, tra tuffi e spruzzi, da una vasca all'altra, tra una scivolata e una nuotata, è un'altra magnifica giornata. La pausa pomeridiana è un vero toccasana, un relax spettacolare, seduti vista lago, immersi in una tranquillità irreale. Il pomeriggio optiamo per un giro in paese per fare la spesa di generi di prima necessità, e programmiamo un aperitivo e una cena. Il paese di Brezice è, molto grazioso tra torri e castelli dell'epoca rinascimentale. Per l'aperitivo troviamo un bel locale con corte interna, angolo per i piccoli, vista spettacolare favorita dalla posizione sopraelevata su cui sorgeil centro. Per la cena passiamo al ristorante pizzeria a fianco, molto caratteristico anch'esso con terrazzone panoramico, peccato che ci sia il tutto esaurito, proviamo a sederci, ma i tempi si prospettano troppo lunghi, e i cuccioli iniziano a dare segni d'impazienza. Ripieghiamo in camping, dove impazza una festa la bar, ne approfittiamo per prendere due pizze in allegria, e la serata si chiude in bellezza.

23/08/2010 E' l'ultimo giorno a Catez, come da schema ormai collaudato programmiamo la tappa di spostamento subito dopo mangiato, e ottimizziamo la mattina per un'altra scivolata alle piscine all'aperto, scivoli blu, col gommone, isola dei pirati, per la giornata finale, non ci facciamo mancare niente.Salutiamo veramente con il groppo alla gola anche le terme di Catez, e ci dirigiamo con decisione verso nuove montagne, Maribor famosa località invernale, sede di una gara di coppa del mondo di sci. Il navigatore, ci fa sconfinare in Croazia, via Zagabria, dove a sorpresa ci timbrano una pagina del passaporto, come ai vecchi tempi. Raggiungiamo Maribor abbastanza agevolmente, ma il feeling con il campeggio, non scatta, proviamo a cercare altre sistemazioni, ma l'idea della montagna non trova riscontri, le vette sono lontane dalla città, i campeggi, si trovano fuori dal centro, decidiamo di ritornare indietro e fermarci in un paesino citato dalla guida uno dei gioielli della Slovenia, Ptuj.
Arriviamo verso sera e da un primo sguardo credo che la fida lonely planet non sbagliava. Sistemiamo la tenda e raggiungiamo un ristorante in zona per sfamare le due belvotte. Belle atmosfere.

24/08/2010 Ptuj, operazione castello, parcheggiamo la macchina vicino al ponte pedonale che attraversa il fiume Drava, e facciamo la nostra entrata trionfale in città. Imbocchiamo la strada che si arrampica su per la collina in direzione castello. Lungo il tragitto un buon capuccio dona vigore all'azione, e possiamo riprendere a curiosare tra chiese e musei. Alla rocca, il contesto favorisce la nomina a cavaliere di Gabriele, e la giornata assume contorni regali.

Dopo la visita alle varie sale, dal museo delle armi, al museo della musica, passando in rassegna tutte le stanze della fortezza, ritorniamo in paese per una gustosa merenda. Quando all'estero, s'incrocia un fornaio, approfittarne immediatamente senza tanti tentennamenti. Il pomeriggio è riservato alle piscine, e allora uno, due, tre, vai di scivoli, scivoloni splash! Le terme di Ptuj sono molto caratteristiche perché mantengono ancora qualche struttura antica che le donano un fascino particolare, per il resto ci sono vasche al coperto, un bel parco all'aperto, e tanti scivoli per tutti gusti. Serata di relax in camping.

25/08/2010 la cupa giornata che si presenta al risveglio, è l'ideale per un'escursione a Maribor, la guida ne parla molto bene, perciò approntiamo un equipaggiamento di base e partiamo. Troviamo un buon parcheggio nelle vicinanze del centro, ed entriamo direttamente in sintonia con la città. Case vicoli e palazzi, piazze e chiese formano un bel colpo d'occhio ci fermiamo ai tavoli di un locale della grande piazza, per gustare qualche caratteristica specialità. Purtroppo in una sosta alla toilette con Gabri, il telefonino finisce in tazza con tanto di sciacquone, e un po' d'euforia iniziale va a scemare, ma suvvia, siamo in vacanza, lo show must go on. Dalla via che ci siamo visitiamo subito un negozio Nokia per dare un'occhiata al futuro, poi riprendiamo il tour della city. Nel lungo fiume scopriamo con grande sorpresa la cantine della vite più antica d'Europa, e allora il minimo che si può fare è proprio un bel brindisi.



Maribor offre tante altre attrattive, dal castello alla cattedrale, la passeggiata prosegue piacevole sino al momento del rientro. La serata minaccia pioggia per fortuna i tedeschi vicini di tenda ci fanno usare il loro tavolo al coperto, e il temporale serale si trasforma in una romantica variabile.

26/08/2010 i tre cuori di Radenci, presenti sulle bottiglie d'acqua minerale della Slovenia, sono da sempre un mio chiodo fisso. Da quando ho visto un immagine, sulla rivista Meridiani, di una bellissima piscina con tre vasche a forma di cuore, ho sempre desiderato farci un salto, e la vicinanza della località a Ptuj è l'occasione ideale per fare una sortita. Eccoci qua di nuovo in pista, non è la piscina che avevo visto, ma due tuffi non si rifiutano mai, oltretutto la via del vino che si percorre per arrivare a Radenci è spettacolare, e la scampagnata assume piacevoli contorni, tra boschi e valli, colline e vigneti, senza contare i tanti nanetti della zona. La serata si sboccia a Ptuj tra feste e eventi nel ristorate lungo fiume con magico tramonto riflesso sulle acque.

27/08/2010 il nostro tempo a Catez, è finito, in verità il posto è a misura di family, ma le piscine ad oltranza stroncherebbero anche il più costante dei nuotatori, è meglio rimettersi in marcia per trovare nuovi stimoli. Una riviera termale invernale in mattinata, è comunque prevista, con la speranza di stancare i cuccioli e prepararli per un lungo pisolino nel viaggio verso Lubiana. Tutto come da copione, dopo scivoli e scivoloni, ci mangiamo l'ormai abituale panino al volo, mentre i piccoli hanno l'occhio molto basso, noi grandi siamo pronti ad una nuova ripartenza. Raggiungiamo la capitale a metà pomeriggio. Il campeggio è bellissimo, con una piscina da fare invidia a tanti parchi a tema, una piazzola immersa tra alti alberi in un contesto selvaggio, con il fiume alle spalle di cui si ode il sonoro scorrere. C'e margine per una prima puntata in centro, l'impatto è molto più forte della prima volta che visitammo la città. Il lungo fiume è pieno di locali e gente allegra, le attività sono tutte in fermento, si ha proprio l'impressione di un paese giovane e pieno d'iniziative. C'e aria di festa, in giro, passeggiare per le vie è un vero piacere. Non manchiamo la visita la ponte dei dragoni, dove Gabriele non si fida a toccare la coda delle statue, (gli avevamo raccontato che a chi faceva i capricci, i dragoni avrebbero dato un morso, modificando leggermente la leggenda originale). Non si è fidato, non era tranquillo il capriccione.

28/08/2010 aperta la zip della tenda, la mattinata si presenta cupa, a rischio rovesci, in questi casi è preferibile buttarsi sulle escursioni in auto, dove in caso di pioggia, non si compromette più di tanto la giornata. E' il grande momento della visita al castello di Predjana, rifugio del Robin Hood sloveno. Il viaggio non è dei più idilliaci questa volta, code, deviazioni, minano un po' l'escursione, ma per fortuna, al castello, si riparte da zero. La particolare posizione della fortezza, l'atmosfera del luogo e il ristorante dei cavalieri, ci proiettano all'epoca medioevale delle giostre e dei tornei. Gabriele è al settimo cielo, trasmette entusiasmo da tutti i pori, e i suoi occhi vedono la magia, è una gioia immensa è l'illusione dell'infanzia.

Visitiamo il castello, associando tutte le figure ai personaggi di Robin, poi insceniamo anche il salvataggio di una donzella nei sentieri poco battuti della zona. Bellissima giornata, rientriamo alla base e ci fermiamo a Lubiana. Incontentabili visitiamo con il viaggio in trenino anche il castello della città, tra cambi improvvisati di Filippotto, treni al volo, ed ancora dragoni, ma questa volta Gabri è stato proprio bravo, e non ha timori ad accarezzare la coda. Prolunghiamo per una Lubiana by night con un'altra locanda molto caratteristica per la gioia di grandi e piccina, e come canterebbe Vasco, anche noi possiamo gridare "una splendida giornata, stravissuta, strasognata…"

29/08/2010 Oggi la giornata si presenta finalmente serena, senza nuvole minacciose, possiamo andare alle piscine del camping, molto belle, ma anche molto fredde, brrrrrrrrrrrrrrrrrrr. Ci iberniamo tutta la mattina, prima di ripiegare in tenda, per una tranquilla "gabanella".

Conosciamo anche una famiglia di Bologna vicini di piazzola, e facciamo due piacevoli chiacchiere sui loro sogni di ecobioagricoltori, grandi ragazzi., io sono con voi. Pomeriggio nuovamente a Lubiana per un gelatone sul lungo fiume, è un must imperdibile, Un giro completo di saluto, che anche stavolta trasmette una leggera stretta al cuore. Altro esame ai dragoni superato molto bene, quindi rientro alla base. Domani completiamo il giro ritornando sulle montagne, nel primo campeggio incontrato, in quell'eden da sogno immerso nella natura incontaminata. E’ prevista una sosta per mangiare, sgranchirsi le gambe e rilassarsi un attimo nel paesino del ferro battuto nei dintorni di Bled, non si sa mai che capiti qualche occasione.

30/08/2010 Il tempo non è dei migliori, il cielo è cupo, di un grigio opprimente, andiamo ad esplorare la parte selvaggia del campeggio, in attesa dell'ora appropriata per partire. Wild wild veramente un bel posto, ciao Lubiana, sono sicuro che ci rivedremo altre volte. Durante il viaggio inizia a piovere, arrivati al paesino di …. la situazione precipita ulteriormente, un temporale in piena regola, visitiamo al volo la fabbrica del ferro battuto poi ripieghiamo nel locale fuori Bled per l'ormai, dichiarato ufficialmente,appuntamento fisso con la birra in bottiglie di plastica e i funghi al gorgonzola, yeah! Mangiata imperiale, si riparte alla volta del lago con l'intenzione di raggiungere Kraniscka per le vie basse. Meraviglia, stupore, e timore, salgono guardando la cima delle montagne tutt'attorno, NEVE!

C'è grande entusiasmo all'interno dell'auto, la neve in agosto è un evento straordinario, "facciamo a pallate", grida addirittura qualcuno. L'euforia fa passare in secondo piano un piccolo dettaglio; NOI DORMIAMO IN TENDA!!!
Scatta un reportage fotografico in piena regola, le montagne, il lago, la chiesa e il castello, non tralasciamo niente. L'acqua del lago fuma, è un suggestivo spettacolo, la temperatura si deve essere abbassata sensibilmente e il termomentro lo conferma. A questo punto la preoccupazione inizia a serpeggiare. Riprendiamo il viaggio per raggiungere la nostra meta, magari dall'altra parte dei monti la situazione è migliore. Risaliamo nuovamente la strada che porta al passo di Vrsic, il percorso è sempre emozionante, ci fermiamo qualche minuto di rito al punto panoramico dell "ragazza pagana", con piacevole presenza di mucche al pascolo. scavalliamo il passo e godiamo di una visuale incredibile, non notata precedentemente.


Montagne e valli mozzafiato ci accompagnano verso il camping, insieme col calar della sera che incombe oscuro. Diamo un'occhiata anche ad un altro campeggio lungo la strada, ma quando si ha in testa un obiettivo, è difficile cambiar idea. Finalmente giugiamo a destinazione, la temperatura è proibitiva, alle 6 di sera sfiora già i 10 gradi. Raduniamo tutti maglioni e giubbotti disponibili e ci prepariamo con un pizzico di temerarietà ad affrontare la nottata Montiamo le due tende a nostra disposizione, attrezzandone una a dispensa, dove sgranocchiamo qualcosa al volo e l'altra a dormitorio. Il luogo trasmette una sensazione d'estremo isolamento. Le montagne circondano completamente quel pezzo di paradiso, l'unico rumore che si ode è lo scorrere dell'acqua del torrente. Oltre a noi, nel camping, c'è solo un camper parcheggiato molto distante. Il sole ha già lasciato il posto alla notte, il freddo è pungente. Riempiamo borracce, termos e bottiglie, con acqua bollente, per sistemarle in fondo al sacco a pelo. Tecnica rustica, appresa nel viaggio in Tibet, osservando Cho, la cinese d'acciaio. Si spengono le luci, si chiudono le tende, buona notte, brrrrr.

31/08/2010 E magari fosse stata una buona notte, 4/5 gradi in tenda, il polo fuori, l'ansia per i piccoli, diverse uscite per bisogni fisiologici, i peggiori incubi del generale freddo, crampi, una caduta sul coccige, l'inferno di ghiaccio. Benvenuto nuovo giorno, mare stiamo arrivando, è il nuovo grido di battaglia, dubbi zero. Nell'attesa di un buon orario per partire, girovaghiamo per l'area del camping, è una penisola lambita da due fiumi dall'acqua cristallina, la vegetazione è rigogliosa, è uno spettacolo della natura, forse potremmo rimanere un altro giorno… nooo!!!, stavo scherzando. Con un viaggio abbastanza agevole raggiungiamo il confine, salutiamo temporaneamente la Slovenia ed entriamo in Croazia. Puntiamo dritti a Umag, vecchia conoscenza, e troviamo una sistemazione in un campeggio sulla strada per Porec. Scegliamo una piazzola a pochi metri dal mare, dove i raggi del sole che riflettono sulla superficie, già riscaldano le nostre infreddolite membra. Buona idea optare per il menù mare e monti. In serata ci rilassiamo in campeggio, due passi sulla riva e una birra al bar. Quando andiamo a letto, i giovani delle tende vicine si preparano per uscire, Saturday night fever fever.

01/09/2010 Giornata di mare, sdraiati come lucertole sui moli di cemento che caratterizzano questo tratto di costa, intervalliamo il dolce far niente, con ritempranti bagni in mare. L'acqua è trasparente e invitante, forse un po' fredda, a dir il vero, ma non per questo capace di fermare i cuccioli, e aimè, mi tocca seguirli. Tra un bagno e l'altro c'è anche il tempo per una breve escursione nel vicino paese, grazioso contesto di villette vacanziere, ma nulla d'interessante per la nostra ricerca di un ristorante. La serata prevede un salto a Umag, con classica passeggiata, aperitivo bar centrale, cena in uno dei ristoranti sul mare, con gelato finale nella via centrale. Programma perfetto, peccato che si arena all'aperitivo, per un capriccio reale di Gabry nella piazza del paese. Per fortuna uno spettacolare tramonto rasserena gli animi, e anche se la cena è saltata, rosso di sera buona giornata si spera.

02/0972010 Ci svegliamo grintosi e motivati per partire alla riscoperta del territorio. Saliamo in macchina con direzione Porec. Il primo paese che incontriamo è Novi Grad, parcheggiamo in zona porto e prendiamo contatto con la località.

 

 

TO BE CONTINUED...