Biografia Marina

Il windsurf mi ha sempre attratto fin dalla prima vela che ho visto regatare sul mar Adriatico quando i miei genitori mi portarono in riviera all’età di un anno.

Il primo corso risale al giugno del 1991 alla Bic school di Lacona sull’isola d’Elba.

Il secondo corso proseguì l’anno seguente nell’agosto del 1992 alla Mistral school di Marina di campo sempre Isola d’Elba.

Con l’acquisizione dei primi rudimenti la pratica si consumò tra porto Corsini, Ravenna e Torbole, lago di Garda.

Ci sono state esperienze memorabili in quel di Cabarete, Santo Domingo, sede di una famosa tappa del campionato mondiale, Colombo, Sri Lanca, per ammazzare il tempo di un over booking e un Sharm El Sake, in Mar Rosso, tra le pieghe della noia da villaggio.

Poi il mio interesse si spostò sotto la superficie del mare e complice il particolare momento e nuovi amici, mi avvicinai alla subacquea con il primo corso Padi open water, nel 1994.
L’anno seguente proseguii con un corso advance SSI che alimentò un forte entusiasmo portandomi a continuare nella didattica con il Padi medic first aid nel 1996, il rescue diver nel 1998, e il Padi divemaster nel 1999.
Immersioni in tutti mari del mondo, esperienze in risorgive e cenote hanno accompagnato la mia formazione fino ad oggi.

Se per il windsurf è stato amore a prima vista, se la passione per la subacquea è nata al primo respiro, l’approccio alla canoa è stato molto più tranquillo.

Ho acquistato il mio kayak nel 2006 per cercare un alternativa sportiva alla corsa frenata dai capricci di un ginocchio, dopo un minuto ero già pentito della spesa.
Poi la prova in acqua, poca autonomia di pagaiata ma buone sensazioni, fino ad un crescente, progressivo innamoramento.
Da due anni a questa parte non passano più di due week end tra un uscita e l’altra, mare fiume, fiume mare a seconda delle condizioni atmosferiche, una concorrenza serrata al mio windsurf ormai relegato ad un ruolo di comparsa nelle giornate meteo perfette, un rapporto unico con l’elemento acqua.
Distrazione rilassante per la mente, esercizio tonificante per il corpo, e un pizzico di avventura che ogni escursione potrebbe celare o la fantasia creare.

Anno 2013, l'avvicinamento alle tavole da longboard, snowboard, skateboard, trainato da mio figlio, favorisce la naturale evoluzione dello scivolamento anche sul mare. Lo skimboard diventa l'inseparabile amico di ogni passeggiata, uscita, escursione, sulle spiagge di tutto il mondo.

Ed inevitabilmente non poteva mancare l'approdo allo sport, ma che dico, al life style, il SURF. E' sempre stato un sogno, un obiettivo lontano, ma una volta dentro l'idea della "tavola", prendere l'onda diventa l'idea fissa.
Primo corso ufficiale, anno 2014, in Irlanda, nella splendida baia di Inchydoney beach, un vortice di emozioni.
Anno 2015, secondo corso, in Spagna, Donostia San Sebastian, tavola più piccola, onde più cattive, la sfida è aperta.
Anno 2016, ancora le onde di Donostia San Sebastian, tante botte, ma la tavola inizia girare fluida.
Anno 2017 alla ricerca di onde nella lontana Norvegia all'estrema baia di Hoddevik, solo qualche ondina con il SUP a causa di un vento da terra che ha spianato tutte le velleità.
Il 2017 è anche l'anno della scoperta del wakeboard, allo Starwake di Ravenna, emozioni e adrenalina allo stato puro, continua la panoramica sulle tavole.
Anno 2018, altro corso alla conquista di Biarritz in Francia, e poi Donostia San Sebastian senza paura a sfidare l'oceano, ci siamo.