Skimming Amsterdam
Nell’european tour di quest’anno, il caldo 2013, ho deciso di affiancare alla corsa, la mia cara e fida compagna d’avventura, una nuova disciplina; lo skimboarding. Una passione condivisa con mio figlio Gabriele, nata da un improbabile acquisto di tavole in terra olandese e sviluppata sulla costa adriatica. Lo skimming è un board-sports che deriva dal surf, è stato inventato sulle spiagge di Laguna Beach California negli anni '20 da un gruppo di surfisti che non trovando le condizioni ottimali per surfare, improvvisarono questo diversivo. In seguito il nuovo passatempo prese piede fino a diventare un vero e proprio sport, anzi un extreme sport. Questa disciplina consiste nel lanciare una tavoletta di legno sul bagnasciuga e con un balzo saltarci sopra, in modo che questa ti porti fino all'onda, nella specialità wave, o parallelo alla stessa, nella specialità flatland, per cavalcarla o accarezzarla con le più incredibili evoluzioni. Basta veramente poco per iniziare questo sport, una tavola di compensato di piccole dimensioni, abbigliamento semplice, composto da short e maglia in lycra, e tanto entusiasmo. Un velo d’acqua, una bassa marea, una pozza, la riva di un lago, completano il quadro. Ovunque potrebbe presentarsi il luogo ideale per cavalcare le tavole. Guardando le immagini delle località previste nel programma del viaggio, le spiagge del nord Europa, sembrano corrispondere agli spot ideali per scivolare alla grande. Allora go! Pronti per la nuova avventura. La prima tappa che si presta all’azione la troviamo a Amsterdam Ijmuiden, porto per l’imbarco dei traghetti diretti a New Castle, ma anche spettacolare costa per sport acquatici, kite surf in primis, favorito da vento e onde. Alla mattina però, la bassa marea lascia sul bagnasciuga spettacolari pozze, che invitano irrinunciabilmente alla prova. Sveglio il mio cucciolo all’alba, prendiamo sottobraccio
skateboard, per raggiungere la destinazione precelta, tavole, zaino con cambio vestiti e asciugamani e usciamo quatti, quatti dal campeggio per non disturbare nessuno. Varcati i cancelli ci immettiamo in una bellissima pista ciclabile, che raggiunge il mare tra dune e macchia costiera. Durante il tragitto divaghiamo qualche minuto tra i bunker dell’Atlantikwall , la linea difensiva eretta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale per proteggere le coste dei confini settentrionali. Una lunga fila di postazioni si estende davanti a noi fino a perdersi nella vegetazione marittima, danno un’incredibile sensazione di potenza, estremizzando altresì la follia del suo ideatore. Riprendiamo gli skate per affrontare un’impegnativa discesa da controllare con attenzione non avendo ancora lo slide sicuro nello stretto. Infine molliamo i freni per affrontare l’ultimo falsopiano prima della spiaggia. Facciamo il nostro ingesso imitando i surfisti del film: "un mercoledì da leoni" e raggiungiamo le pozze del mare del nord pronti a sfidare le leggi di gravità. Inizia l’era dello skimming attorno al mondo, emulazione del "famoso" libro: "di corsa attorno al mondo". Il primo lancio è il mio, Gabriele sembra intimorito dall’imponente contesto. Onde importanti che ruggiscono a pochi metri, il respiro del vento che spazza prepotente la baia, l’immensa spiaggia che si perde in lontananza. Ambiente tanto spettacolare, quanto estremo. Le prime performance non sembrano rispettare le attese, le tavole si piantano, l'equilibrio difetta, poi dopo vari tentativi a favore di corrente, ai lati della pozza, ecco i primi risultati esaltanti. I metri che si trasformano in decine, la velocità di scivolamento in aumento esponenziale. L'esaltazione a mille, compensa la rigida temperatura dell’alba, avanti indietro, a turno assieme, skimboard time! Dopo mezz’ora Gabri accusa un po’ il freddo e depone la tavola, mentre io insisto come tarantolato. Quello che fino a poco tempo fa sembrava un progetto, ora era realtà. Nuovi stimoli, un mondo nuovo si stava aprendo di fronte a noi. L’adrenalina da scivolamento, esaltata dalla lateralità caratteristica degli sport da tavola, formano un mix esplosivo di emozioni. La sensazione di vivere al massimo il momento, amplificata dal contesto naturale, donano piena soddisfazione allo sforzo. Ci asciughiamo contemplando l'orizzonte e assaporiamo l'attimo, poi non ancora sazi, slalomeggiamo con gli skate fino alla tenda.
di Stefano Medici