CHALLENGE CICOGNA – SAN LAZZARO DI SAVENA (Bo)
Clicco col tasto sinistro del mouse sull’icona start, poi nella schermata successiva posiziono il cursore su chiudi,un’altra giornata lavorativa è giunta a conclusione. Un fisiologico relax mentale accentua una sensazione di stanchezza dovuta al caldo di queste giornate estive e allo stress da dichiarazione dei redditi. Non è ancora tempo per il riposo però, la grande carovana del challenge, le camminate serali organizzate dalla coop in occasione delle feste dell’Unità, fa tappa questa sera alla Cicogna di San Lazzaro di Savena. C’è giusto il tempo di cambiarsi, riponendo le tranquille spoglie del ragioniere, topo d’ufficio, per indossare i panni atletici del corridore. Appena inforcate le scarpette, la stanchezza pare un lontano ricordo e una grande carica inizia a crescere con l’avvicinarsi del via. Raggiungo la località Cicogna e imbocco una trasversale della via Emilia per raggiungere la festa. C’è un gran fermento in giro, c’è chi si scalda professionalmente, chi cammina chiacchierando allegramente e chi cerca la concentrazione nella propria mente. M’iscrivo come consuetudine ad uno dei tanti tavoli allestiti dai gruppi partecipanti e mi porto ai margini della partenza per godermi la presentazione dello speaker, sempre molto simpatica e genuina. Parto lentamente per scaldare i muscoli, come se non fosse abbastanza caldo, proseguo con un blando ritmo da tapascione per godermi ogni istante della gara in tutte le sue molteplici curiosità. I gruppi uniti in “branchi” con le magliette uguali espongono scritte bizzarre che fanno sorridere al primo sguardo, intrepidi singoli che vanno dalla ragazza che spinge un passeggino con pupo annesso, al podista di vecchia data sempre tenace nella propria azione. Uno spettacolo di folclore che si ripete gara dopo gara, anno dopo anno in questi challenge di provincia. Aumento il passo ormai sciolto nei movimenti. Supero il sottopasso dell’autostrada in piena spinta e inizio a recuperare posizioni nella salita successiva. Continuo la progressione anche sul seguente ponte che attraversa il corso d’acqua Savena sino all’imbocco per il sentiero naturale del lungo fiume. Bisogna passare un altro sottoponte per certi versi molto interessante per via della presenza di vari nidi di volatili. Si vive per un attimo la tenebrosa atmosfera di Gotam city, prima di entrare nella parte più bella del percorso. Autostrade, ponti, raccordi, Batnab e Robin sono improvvisamente un lontano ricordo, ora una vegetazione avvolgente, accompagna la corsa per un piacevole tratto. Tra alberi, cespugli e rovi alcuni spicchi di fiume appaiono e scompaiono alla vista. Ad un certo punto passiamo anche a fianco di un piccolo maneggio che richiama suggestioni da vecchio west, molto country. Continuo la galoppata solitaria, ormai i “buoni” sono già lontani. Arrivo alla fine della parte wild, poi abbandono la macchia per approfittare di un punto ristoro improvvisato sulla strada del rientro. Raramente mi fermo a bere, ma il caldo della giornata è veramente considerevole. Riparto con slancio per affrontare una lunga strada asfaltata che ritorna ai ponti iniziali. Il fiato è rotto, il ritmo e buono, riprendo altre persone lungo il tragitto. Risalgo tante posizioni o almeno così mi sembra ma il serpentone dei partecipanti è talmente allungato ormai che la mia impressione può non essere obiettiva. Arrivo all’area della festa con ancora tanta birra nelle gambe, potrei continuare oltre ma perché esagerare. Taglio il traguardo col sorriso stampato sul volto, completamente soddisfatto per il buon allenamento fatto. Mi disseto con un the al tavolo del ristoro e ritiro il solito premio consistente in pacchi di pasta.
Anche stavolta ho vinto e ridacchio fra me e me dirigendomi verso lo scooter, pensando già al prossimo appuntamento con il Challenge.