Ungheria, lago Balaton 2008
Terre magiare, campi di mais a perdita d'occhio, un lago grande quanto un mare, sterminate pianure estese fino a fondersi con l'orizzonte, l'Ungheria, e il lago Balaton. E' una tappa di passaggio verso est, ma una sosta è obbligatoria per chi non è mai transitato da queste parti.
Una ferrovia corre parallela al grande specchio d'acqua lungo la strada verso Budapest, il fulcro si trova tra le rotaie e la riva. Io e la mia famiglia decidiamo di passare qualche giorno nella località e troviamo una sistemazione al camping Romantica. Il nome forse non rispecchia alla lettera le aspettative, ma l'ambiente è familiare, lo spirito giovane e questo alla fine è sufficiente.
Il "Balaton" ha il suo fascino particolare, e anche se troverete chi vi racconterà che rappresenta la discarica delle scorie nucleari dell'ex URSS, chi lo chiamerà la fogna del paese, io sinceramente lo trovo molto suggestivo e interessante. Andando oltre ad un semplice sguardo critico, si può vedere un luogo ben curato creato su misura per vacanzieri di tutti tipi, dai viveur della notte agli irriducibili sportivi, dagli amanti della natura, ai bisognosi di relax.
Il lungo lago si presta generosamente per una corsa, per non rubare tempo at the family decido una sortita all'alba prima del risveglio dei miei angeli.
Mi alzo con il sole ancora basso all'orizzonte, mi vesto velocemente e parto di buon passo. In un batter d'occhio sono sul sentiero che costeggia il lago e inizio la mia corsa solitaria osservandomi attorno alla ricerca di curiosità che possano attrarre la mia attenzione. Ci sono pedalò di varie forme, e sgargianti colori sistemati su appoggi sollevati dall'acqua, sembrano quasi volersi staccare dal contesto circostante.
Risaltano sagome a forma di cigno, giganteschi ma ugualmente eleganti nella loro posa, poi osservo oltre scrutando l'orizzonte fino ad avvistare l'altra riva.
L'aria della mattina è frizzante e la corsa prosegue tonica. Sulla costa si susseguono graziose abitazioni ben curate con giardini rigogliosi, balconi superbi e quant'altro potremmo immaginare per sognare un magico vivere.
La strada lastricata ad un certo punto lascia il campo ad un viottolo in terra battuta e la corsa ne trae giovamento nel trovare soffice terreno. Dopo 25 minuti di buon allenamento raggiunti ormai i limiti del paese, inverto la direzione per ritornare verso la la parte più centrale della località e soprattutto per non disturbare un branco di cigni appisolato sul sentiero. La costa offre anche pregevoli angoli naturali come una piccola penisola ricca di vegetazione. Superata la penisola uno spettacolare golfo si apre al mio sguardo, bar, ristoranti, e chioschi dei più svariati stili, si affacciano sullo specchio d'acqua. La corsa prosegue fluida con la mente rapita dalle tante novità. Distratto dal contesto che mi circonda la distanza percorsa e il tempo passano impercettibilmente.
L'ansia delle "ripetute", la monotonia dei molteplici giri sempre uguali degli allenamenti quotidiani è ora molto lontana, ogni passo, ogni falcata potrebbe celare una novità, a proposito, anche il campeggio è ormai distante, è giunta l'ora di rientrare.
Corro bene, corro forte, il lago mi accompagna apparentemente immobile, ma in realtà pieno di vita.
Splendidi cigni si aggirano vicino ai pedalò della loro "specie", pescatori professionali armamentano meticolosamente con la loro attrezzatura, turisti mattinieri iniziano a comparire sulla spiaggia con l'occhio ancora stralunato, le attività aprono i battenti.
Durante il gesto atletico, spogliati di tutte le difese del nostro vivere quotidiano, si percepisce il fiorire giornaliero della vita. Un altro dì va ad incominciare mentre la mia corsa al Balaton si appresta a raggiungere il traguardo.
Il lago dei cigni...